Scattare una fotografia significa anche concentrare in essa, consapevolmente o meno, esperienze visive, sensazioni ed emozioni derivate dalla fruizione di altre immagini. Pertanto non si può prescindere dal lavoro di coloro che hanno scritto la storia della fotografia e che proprio attraverso le loro immagini hanno influenzato ed influenzano il nostro modo di fotografare.
Insomma, qui non si vive più. Da quando la settimana scorsa hanno scoperto le “sette sorelle” e dopo aver visto un documentario sulle onde gravitazionali e la materia oscura devo ammettere di essere andata completamente in tilt. Potrei stare ore a guardare fotografie e documentari su questo argomento, ma il concetto di infinito e di antimateria proprio non mi entra in testa e se mi chiedessero di partecipare ad una missione nello spazio confesso che, nonostante sia affascinata oltre ogni ragionevole limite, non accetterei per paura: nella mia mente sono impressi in modo indelebile film come “Solaris” di Tarkovskij e “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick e la sola idea mi farebbe impazzire di terrore. E poi non sono mai stata neppure in Sicilia, che senso avrebbe andare su Saturno? 😀
In ogni caso almeno le fotografie le voglio vedere e in questo articolo pubblicato da DDay c’è una bella carrellata con cui rifarsi gli occhi! 😉
Le suggestive immagini scattate da Sergey Polyushko, fotografo ucraino dal portfolio decisamente variegato, che spazia dall’architettura alla street, dalla fotografia commerciale a quella di moda, al paesaggio, riportate in questo articolo di Bored Panda. 🙂
Date le temperature di questo periodo l’articolo pubblicato da Demilked è quanto mai appropriato. La fotografa russa Kristina Makeeva ha ripreso queste immagini durante il suo viaggio sul lago Bajkal, in Siberia, definito il più antico, profondo e trasparente lago del mondo. Le sue acque in inverno si trasformano in lastre di ghiaccio che raggiungono fino a due metri di spessore. Kristina racconta che il lago Bajkal è diventato una meta per molti turisti, che ne percorrono per chilometri la superficie ghiacciata in bici, su skate oppure a piedi fermandosi poi a dormire in tende montate direttamente sul ghiaccio.
Il nostro pianeta è uno scrigno pieno di pura bellezza, di cui vorrei riempirmi gli occhi ogni istante. Con queste spettacolari immagini raccolte nell’articolo di Bored Panda vi auguro un sereno 2017.
My Modern Met propone in questo articolo il progetto dell’artista e fotografa francese Floriane de Lassée, che nelle pagine del suo sito racconta così:
In the high insomnia megalopolis, splashed by stunning lights like so many islands of solitude, a heart beats, fragile, human. Alone on her balcony, Floriane, suspended above the city, never stops watching night falls. “Inside Views” are so many open windows on the outside. On the ravenous city sprawling. On the inside too, inside the silence of solitude.
“No matter whether it’s Paris or Istanbul. I do not photograph cities, but an imaginary City that inhabits each megalopolis. It is the product of the Man’s excesses, his genius, his madness. The City exceeds the overflow. She is about to devour us.”
La nostra storia è accompagnata da fotografie divenute iconiche, che hanno segnato un’epoca e fanno parte della nostra memoria collettiva. Bored Panda riporta invece in questo articolo una carrellata di rare foto storiche che per ragioni diverse non hanno conosciuto la medesima sorte nonostante testimonino situazioni e momenti anche di rilievo. Belle fotografie da cui lasciarsi avvolgere per “respirare”, anche solo per un istante, atmosfere di un mondo profondamente diverso.