Portrecista. Wilhelm Brasse. Photographer. 3444. Auschwitz 1940-1945
Wilhelm Brasse era un giovane fotografo professionista polacco specializzato in ritrattistica quando il nazismo entrò violentemente a far parte della sua vita.
Dopo aver scontato tre mesi di prigionia per aver rifiutato di giurare fedeltà ad Hitler, continuò ad essere ostile al nazismo e tentò di fuggire all’estero, però venne catturato e deportato ad Auschwitz. Le sue competenze ed abilità professionali gli salvarono la vita, ma Brasse ricevette il terribile compito di riprendere i prigionieri appena arrivati al campo per l’identificazione e fu costretto a collaborare anche con Josef Mengele. Questa esperienza lo segnerà in modo profondo per tutta la sua esistenza, diventando suo malgrado noto come il “famoso fotografo del campo di concentramento di Auschwitz”. Trasferito in un campo di concentramento in Austria, nel 1945 venne finalmente liberato dall’esercito americano. Al suo ritorno a casa Brasse cercò di riprendere la propria attività di fotografo, ma il trauma vissuto nei campi di concentramento, ormai indissolubilmente associato al suo lavoro, lo costrinse a desistere.
Si stima che dal 1940 al 1945 Brasse abbia scattato fra le 40.000 e 50.000 fotografie, gran parte delle quali vennero distrutte dai nazisti stessi prima di abbandonare i campi nel tentativo di cancellare le prove, ma molte sono state salvate e esposte presso Auschwitz-Birkenau State Museum.
Nel 2005 la televisione polacca realizzò The Portraitist (Portrecista), un toccante documentario sulla sua vita che vale davvero la pena vedere.